The Zen Circus - L'Ultima Casa Accogliente

Avevo la strada davanti ma il futuro alle spalle
Dei bambini come genitori
Il mare nel fianco, una ferita aperta
Fra lenzuoli di terra troppo soli, tu
Una bottiglia di vino fra le gambe
Ed una strada da dimenticare
La borsa piena di rami secchi
E nessuna voglia di ricominciare
Sei spuntata dal nulla come questo camion
Un frontale ti salva la vita, a volte è necessario
L'acqua corrente non vede le stelle
Le ritrovo tutte quante sulla tua pelle
Dici che la musica, serve a far tacere le persone
E niente, sei il mio continente
L'ultima casa accogliente

Elena
Come va?
Nevica
Nell'anima
Elena
Edera
Si arrampica
Libera

E se dicembre è il mese della fine
Per noi è l'inizio, come Gesù Cristo
In questo bosco, dentro a questa casa risorgeremo
E sulla notte torna il sereno

Una stanza piena di specchi per vederci meglio
Il Colosseo saluta il nostro risveglio
I gatti neri ci veglieranno
Tu il maschio, io la femmina e senza sonno
Un basso scandirà, il ritmo lento dei nostri sospiri
Oh, niente, sei il mio torrente
L'ultima casa accogliente

Nessuno mi capisce, ma non è colpa mia
Io cosa posso farci, nessuno mi capisce
Nessuno mi capisce, ma non è colpa mia
Io cosa posso farci, nessuno mi capisce
Nessuno mi capisce, ma non è colpa mia
Io cosa posso farci, nessuno mi capisce
Ma non è colpa mia, io cosa posso farci
Ma non è colpa mia, ma non è colpa mia

E se dicembre è il mese della fine
Per noi è l'inizio, come Gesù Cristo
In questo bosco, dentro a questa casa risorgeremo
E sulla notte torna il sereno

Written by:
Andrea Appino, Gian Paolo Cuccuru, Massimiliano Schiavelli

Publisher:
Lyrics © Sony/ATV Music Publishing LLC

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The Zen Circus

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